Michele Borrelli
L’umano e l’eterno.
Liriche e voci di una esistenza al crepuscolo
Collana: Le Belle Lettere 57
Asterios Editore, Trieste
2021
Che le Muse ci siano vicine e ci aiutino in
questo arduo se non impossibile compito.
Questo poemetto
filosofico si serve di una architettonica
letteraria, ma sconfina negli ambiti dell’estetica,
della poetica (come ricerca di un nuovo linguaggio)
e della filosofia, in generale. Il poemetto,
d’ispirazione esistenzialistica (Martin Heidegger e,
soprattutto, Karl Jaspers), narra l’esperienza
vissuta realmente da una esistenza (quella dello
scrivente) giunta al suo crepuscolo. È l’esperienza
vissuta sulla soglia tra la vita e la morte, l’umano
e l’eterno. Si tratta di far
parlare le cose, avere la possibilità di ascoltare le
cose, ascoltare le voci delle
cose. Che siano le cose a dirsi e non noi a dirle,
che sia concesso all’universo di rivelarsi e a noi
la possibilità di ascoltarlo e di comprenderlo fin
dove ciò è, a noi, umanamente possibile. Oltre al linguaggio
che c’è, sembra che l’esistere umano
invochi e reclami il linguaggio
che non c’è: un linguaggio capace di
accogliere le tante forme singolari di trascendenza
esistenziale, per dire quel che non si riesce a
dire, per esprimere quello che non si riesce ad
esprimere. Nella ricerca di un linguaggio che possa corrispondere alle
cose e al loro senso, l’esistere umano si è affidato
e si affida spesso e ancora al linguaggio
poetico. La parola poetante sembra,
effettivamente, avere la capacità, più di ogni altra
parola, di tra-scendere la tautologia che avvolge e
copre l’immanenza delle cose e la stessa esistenza
umana e di poter portare allo scoperto l’in-espresso
e l’in-esprimibile di quest’ultima, vale a dire: la
sua trascendenza (che
non è solo una questione di religione o fede e di
dialogo ‘personale’ alla ricerca di Dio, da Agostino
a Pascal e Kierkegaard) e le tante forme che la
compongono e la frantumano in una rugiada di
speranze, sogni, illuminazioni, ma anche di angosce,
paure e disperazioni.
Michele
Borrelli (1947-2021) è stato un filosofo e
pedagogista italiano. Ha compiuto i suoi studi
universitari in Germania, dove ha insegnato
Didattica delle Scienze Sociali, Pedagogia
Storico-Sistematica e Pedagogia Interculturale,
prima di trasferirsi in Italia, dove, a partire dal
1992, diviene titolare della cattedra di Pedagogia
Generale nell’Università della Calabria prima come
professore associato e poi come professore ordinario
fino al suo pensionamento nel 2017. Con Asterios ha
pubblicato Nuovo
umanesimo o nichilismo – Grandezza e miseria
dell’Occidente,
2017.
Di lui, nel sito di Asterios http://www.asterios.it/autori/michele-borrelli,
si può leggere un’ampia bio-bibliografia.
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