A cura, traduzione e presentazione di

Michele Borrelli

  

Pellegrini Editore

 Cosenza 2006

ISBN 88-8101-349-5

pagine 303

 € 20,00

KARL-OTTO APEL

Ermeneutica e filosofia trascendentale in Wittgenstein, Heidegger, Gadamer, Apel


 

In questo confronto tra ermeneutica e pragmatica trascendentale, sviluppato intorno ai temi delle quattro impostazioni teoretiche più discusse oggi in filosofia, e che interessa direttamente le condizioni di possibilità di ogni argomentare (anche ermeneutico) e quindi le condizioni di possibilità di ogni comprensione e comunicazione, di verità e di giustificazione, di senso e di critica del senso, sono chiamate in causa, oltre alla pragmatica trascendentale di Apel, la teoria dei giochi linguistici di Wittgenstein, l’ermeneutica dell’esserci (Dasein) (del primo Heidegger), nonché l’ermeneutica della storia dell’essere (del tardo Heidegger) e la pretesa di universalità dell’ermeneutica filosofica avanzata da Gadamer. Quali sono gli interrogativi trascendentalpragmatici che fanno da sfondo in questo confronto e che accomunano e, nel contempo, distinguono e mettono allo scoperto le logiche interne alle argomentazioni delle posizioni qui oggetto di riflessione? Gli interrogativi sono i seguenti: è il logos del discorso argomentativo a ricevere il suo fondamento di validità dal senso temporale dell’essere e, quindi, dalla storia (epocale) dell’essere o sono la temporalità dell’essere e la storia epocale dell’essere a ricevere dal discorso argomentativo il loro fondamento di validità? In modo più generalizzato: la pretesa di validità di un’asserzione filosofica (di ogni asserzione filosofica) dipenderà dal logos della temporalità e della storicità dell’essere o dal logos sovratemporale e sovrastorico del discorso argomentativo? Detto ancora diversamente: è possibile parlare di pretesa universale di validità in riferimento a un logos trascendentale o tutto dipende dagli stili di vita o modi di vivere (Wittgenstein) o da aperture storiche (Heidegger) razionalmente non controllabili?  E ancora: è possibile parlare di fondazione o meglio di fondazione ultima, nonché di etica del discorso e fondazione dell’etica o fondazione di norme, in ultima analisi, di fondazione della scienza e della filosofia? A queste domande risponde con illuminante chiarezza l’ermeneutica trascendentale di Apel, sfidando tutti i relativismi e gli scetticismi che accompagnano il pensiero moderno.